Per Psiche si intende l'insieme delle funzioni mentali emotive e relazionali dell'individuo.

Il termine Psiche deriva dal greco ψυχή (psiché) che a sua volta deriva dal verbo ψύχω (psìco) che significa respirare, soffiare, facendo riferimento al concetto di soffio, respiro esistenziale che per i greci rappresentava quella che noi intendiamo per anima.

In realtà il concetto di Psiche riunisce un insieme di funzioni, appunto dette psichiche. Lo stato delle funzioni psichiche variano da persona a persona e da momento a momento caratterizzando rispettivamente la personalità in generale e lo stato mentale attuale dalle quali deriva il modo di interagire con l'ambiente circostante.

Le principali funzioni psichiche sono rappresentate da:

  • Coscienza
  • Orientamento
  • Attenzione
  • Memoria
  • Pensiero
  • Percezione
  • Affettività
  • Volontà

Coscienza

Coscienza deriva etimologicamente dal latino conscientia che a sua volta deriva da conscire, termine composto da cum e scire, ovvero conoscere, nel senso di essere consapevole.

Il termine Coscienza indica la consapevolezza che la persona ha di sé e dei propri contenuti mentali.

Essa rappresenta una della funzioni psichiche più complesse perché è alla base del normale funzionamento di tutta l’attività psichica.

La Coscienza rappresenta la cognizione di Sé, dell'ambiente in cui vive nonché la cognizione di Sé nell'ambiente stesso in cui vive:

  • per cognizione di Sé si intende la capacità di identificarsi come Io singolo individuo;
  • per cognizione dell'ambiente si intende la capacità di identificare il mondo circostante come esterno all’Io;
  • per cognizione di Sé nell'ambiente si intende la capacità di identificare Sé e l’ambiente circostante in un rapporto di continuità tra l’Io e il mondo esterno.

Orientamento

L’orientamento è rappresentata dalla capacità di collocarsi correttamente entro i parametri di

  • - tempo: per cui è possibile avere un orientamento temporale, cioè la capacità di riconoscere correttamente anno, mese, giorno e momento della giornata;
  • - luogo: per cui è possibile avere un orientamento spaziale, cioè la capacità di riconoscere il luogo in cui ci si trova;
  • - propria persona: per cui è possibile avere un orientamento autopsichico, cioè la capacità di riconoscere se stessi principalmente in riferimento a nome, origine, data e luogo di nascita e professione;
  • - ambiente circostante: per cui è possibile avere un orientamento allopsichico (o situativo), cioè la capacità di cogliere significato e importanza di una determinata situazione, del perché ci si trova in un certo luogo e delle relazioni che intercorrono con le altre persone.

Per esprimere correttamente tale capacità è necessario che siano integre le funzioni della coscienza, della percezione, dell’attenzione e della memoria.

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Attenzione

L’attenzione è rappresentata dall’orientamento dell’attività mentale, che permette la focalizzazione su un “oggetto”, con la contemporanea inibizione di possibili stimoli interferenti. Al concetto di attenzione è connesso quello della concentrazione, cioè la persistenza, per un certo periodo di tempo, dell’attenzione su un determinato oggetto.

L’attenzione viene comunemente distinta in:

  • attiva (volontaria): per cui il soggetto si rivolge attivamente verso un oggetto;
  • passiva (involontaria, conativa, indotta, riflessa): per cui il soggetto viene attirato da un oggetto per qualche sua peculiarità.

L’attenzione dipende dallo stato di coscienza e dall’affettività. Inoltre l’attenzione è basilare per altre funzioni, prime fra tutte le facoltà percettive e di apprendimento.

Memoria

La memoria è quella funzione cognitiva mediante la quale le informazioni acquisite dalle esperienze vengono conservate e riutilizzate nuovamente dalla coscienza.

La memoria si fonda su molteplici funzioni cognitive (stato di coscienza, attenzione e concentrazione, ecc.), ma è di particolare importanza anche la relazione con l’affettività (come dimostra il meccanismo della rimozione per cui viene rimosso un determinato ricordo associato a determinati stati emotivi).

La memoria rappresenta il presupposto per l’apprendimento ed il riconoscimento di ciò che percepiamo.

La memoria può essere suddivisa in varie fasi:

  • memoria di fissazione o codifica (encoding): cioè la capacità di apprendere e di aggiungere ulteriori elementi al serbatoio della memoria;
  • memoria di archiviazione (storage): cioè la capacità di consolidamento delle informazioni nell’archivio dei ricordi, per essere richiamate alla coscienza in determinate situazioni;
  • memoria di rievocazione (retrieval): cioè la capacità di riportare alla coscienza, in un dato momento, ricordi archiviati.

Inoltre distinguiamo la memoria in:

  • memoria a breve termine (primaria): cioè la capacità di apprendere e conservare un’informazione nell’archivio momentaneo e riuscire a richiamarlo in un lasso di tempo di pochi minuti dopo l’apprendimento;
  • a lungo termine (secondaria): cioè la capacità di apprendere, conservare e richiamare a lungo (mesi e anni) un’informazione.

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Pensiero

Il termine pensiero deriva dal latino pensum, participio del verbo pendere cioè pesare.

Il pensiero è quell’attività psichica che permette la valutazione della realtà e la formulazione di giudizi. Il pensiero ha la funzione di mettere in ordine i dati informativi, attraverso processi di associazione, correlazione, integrazione, astrazione e simbolizzazione.

Memoria e affettività sono le due attività indispensabili al processo del pensiero.

Attraverso il pensiero formiamo idee, concetti, immaginazioni, desideri, critiche, giudizi.

Il pensiero è considerato una delle più alte funzioni cognitive della mente.

Percezione

La percezione è la presa di coscienza dei dati sensibili del nostro mondo, dell’ambiente e del proprio corpo, attraverso processi di selezione, codificazione, strutturazione, riconoscimento e attribuzione di significato.

L’attività percettiva è parte integrante delle funzioni cognitive, emozionali e comportamentali: origina dalla sensazione, vale a dire la modificazione che l’oggetto imprime agli organi sensoriali, e procede verso la rappresentazione; tuttavia, anche nella sua forma più semplice, richiede una sintesi psicologica complessa: l’uomo, infatti, non percepisce una semplice somma di dati elementari, bensì un insieme già strutturato e provvisto di significato.

Bisogna distinguere la sensazione dalla percezione: la sensazione è legata alla ricezione (in primis attraverso i 5 organi di senso, vista, udito, olfatto, gusto, tatto) degli stimoli sensoriali provenienti dall'esterno; la percezione invece corrisponde all'elaborazione delle semplici informazioni sensoriali in una forma più complessa.

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Affettività

L'affettività è quell’attività psichica che definisce l’insieme di emozioni e sentimenti positivi e negativi in risposta al mondo che ci circonda.

L’affettività è quella condizione necessaria per lo sviluppo dei rapporti affettivi intra- e interpersonali.

L'affettività deriva dall’interazione tra fattori biologici e fattori ambientali. L’affettività influenza la visione della vita quotidiana.

Nell’ambito dell’affettività è utile distinguere:

  • emozioni: stati rapidi e spesso improvvisi, con grossa carica affettiva, spesso collegati a processi esterni;
  • sentimenti: stati dell'Io, "coloriti soggettivi" dei processi psichici;
  • umore: disposizione affettiva basale, prolungata, che dà una particolare tonalità all'intera vita psichica;
  • emotività: modalità di espressione esteriore dei propri contenuti affettivi.

Volontà

È la capacità di determinazione e di esecuzione impiegata allo scopo di regolare la conduzione della propria esistenza e affrontare e risolvere in modo efficace i problemi che si propongono quotidianamente.

Pertanto, la volontà, è la fattiva intenzionalità di una persona ad intraprendere determinate azioni per uno scopo preciso.

La volontà è profondamente condizionata dall’affettività, dal pensiero e dalla percezione.

 

Nei prossimi articoli approfondiremo ogni singola area descritta sopra e le principali disfunzioni.

 

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